Catechesi mese di Febbraio - Amici di Lourdes

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Catechesi mese di Febbraio
Carissime Amiche, Carissimi Amici di Lourdes,
il passo dell’Enciclica «Fratelli Tutti» di Papa Francesco sul quale ci soffermiamo in questa breve riflessione spinge a portare l’attenzione su una parola: il tempo.
Si tratta di un termine con il quale, molto probabilmente, abbiamo a che fare con frequenza nelle nostre giornate: in una quotidianità spesso densa di impegni sarà, ad esempio, capitato a tutti di affermare come possa «mancare il tempo» per riuscire ad effettuare tutte le attività prefissate o per dare risposta a richieste sopraggiunte.
Contemporaneamente, in questo particolare momento di pandemia nel quale, purtroppo, abbiamo sperimentato la sospensione di molte occasioni di incontro, potrà invece esserci stata la percezione di minuti e ore che «non passano più», insieme magari a sentimenti di tristezza e di solitudine.
Il Santo Padre, commentando la Parabola del Buon Samaritano, pone davanti a ciascuno due differenti esperienze.
Alla vista di un uomo sofferente e bisognoso, alcune persone molto affaccendate hanno ritenuto di «andare oltre», senza fermarsi a prestare aiuto; un’altra, invece, ha deciso di occuparsi di lui, donandogli la sua vicinanza e, soprattutto, «[…] una cosa su cui in questo mondo frettoloso lesiniamo tanto: gli ha dato il proprio tempo».
Attraverso questa riflessione, Papa Francesco invita quindi a soffermarci sul valore attribuito allo scorrere delle nostre giornate: esse pongono al centro solo noi stessi oppure, tra le tante necessità e i molteplici impegni in famiglia e sul lavoro, vi è la possibilità di un servizio o anche di un piccolo gesto di attenzione verso gli altri?
L’atteggiamento del Buon Samaritano rappresenta appieno lo spirito di un’Amica e di un Amico di Lourdes che, in mezzo a tante «sfide» poste dalla vita di ogni giorno e dalla situazione complessa che stiamo attraversando, porta sempre una particolare attenzione e sensibilità verso chi ha bisogno di un aiuto o di conforto.
«Sicuramente egli aveva i suoi programmi per usare quella giornata secondo i suoi bisogni, impegni o desideri. Ma è stato capace di mettere tutto da parte davanti a quel ferito, e senza conoscerlo lo ha considerato degno di ricevere il dono del suo tempo» continua il Pontefice.
Cogliamo, quindi, questo invito e proviamo a «fare spazio» nel nostro quotidiano alle altre persone e, in particolare, a coloro che sappiamo essere in difficoltà: anche pochi minuti dedicati all’ascolto e al dialogo potranno rappresentare un dono prezioso e una testimonianza di generosità.
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