Carissime Amiche, carissimi Amici di Lourdes,
siamo giunti alla conclusione del nostro cammino nella lettura
e meditazione delle parole che Papa Francesco ci ha lasciato nell’Enciclica “Fratelli
Tutti”.
Un percorso che, mese dopo mese, ha visto affrontare molti
aspetti, anche legati al difficile momento di pandemia che stiamo
attraversando, sempre accomunati dall’invito a non perdere, seppure nella
difficoltà, la speranza e la fiducia nel Signore, così come nelle persone che
ci circondano.
Ritengo significativo, in questo mese di maggio, terminare il
percorso che abbiamo compiuto “vicini nella distanza” soffermandoci
sulla figura di Maria, alla quale, in special modo come Gruppo che presta
servizio a Lourdes, siamo molto legati.
Chissà quante volte a Lei abbiamo rivolto le nostre preghiere,
confidato le difficoltà che ci affliggono o toccano persone care e affidato i
nostri pensieri, fiduciosi della Sua protezione e della Sua intercessione
presso Gesù.
Nel brano che stiamo leggendo, Papa Francesco conferma come
Maria abbia «ricevuto
sotto la Croce questa maternità universale e la sua attenzione è rivolta non
solo a Gesù ma anche al “resto della sua discendenza”».
Lo sguardo di Maria, che anni
fa è stato rivolto a Santa Bernardette presso la Grotta di Massabielle - dove
tante volte ci siamo raccolti in preghiera -, è quindi da sempre diretto anche verso
ciascuno, per accompagnare il nostro cammino, donando conforto e protezione,
con una dolcezza speciale nei confronti delle persone più sofferenti e
bisognose.
Anche la Madonna, stando sotto la croce, ha sperimentato il
dolore, l’incomprensione, l’ingiustizia, ma non ha perso la fiducia e invita
tutti noi a fare altrettanto, adoperandoci per servire le sorelle e i fratelli
che necessitano di aiuto, sentendoci uniti nella preghiera e nell’amicizia,
così da contribuire alla creazione di un futuro migliore, partendo dalle
piccole cose di ogni giorno.
In un periodo così buio e difficile, quale la pandemia che
stiamo attraversando, lasciamoci quindi guardare dagli occhi materni di Maria e
ascoltiamo nel nostro cuore le sue parole, affinché si possa presto tornare a
una “nuova vita”, colma di gioia e fratellanza, desiderosi di dedicarci al
servizio verso gli altri.
E chiediamo alla Madonna di continuare ad accompagnare il
nostro Gruppo di Amici di Lourdes, nella speranza di poter presto riprendere il
percorso insieme, con rinnovato entusiasmo, ricchi di fede e voglia di
condivisione.
Catechesi Mese di Novembre
Carissime Amiche, Carissimi Amici di Lourdes,
continuiamo la lettura dell’Enciclica “Fratelli Tutti” di Papa Francesco, provando a trarre qualche spunto sul quale riflettere, anche in relazione ai tempi che stiamo vivendo.
Ci troviamo, infatti, ad attraversare giornate ancora complesse, nelle quali ci viene richiesto di rinunciare temporaneamente a parte della nostra quotidianità con l’auspicio di riuscire a mantenere sotto controllo la diffusione del contagio da Coronavirus.
Fino a poco tempo fa ci sentivamo probabilmente parte di un mondo caratterizzato da tanti impegni o scadenze alle quali dover far fronte: tutto ciò, forse, ci ha fatto concentrare su noi stessi e sulle nostre necessità, mettendo “in secondo piano” l’essere parte di una comunità.
La pandemia ha però cambiato le prospettive, facendoci comprendere, come ricorda anche il Santo Padre, che navighiamo “sulla stessa barca”, accomunati da una situazione davvero complicata e dalle difficoltà che essa sta portando.
Abbiamo visto come progetti, abitudini, sicurezze possano improvvisamente venir messe in discussione e come, restando concentrati su noi stessi, non si possa andare molto lontano.
“Ci siamo ricordati che nessuno si salva da solo, che ci si può salvare unicamente insieme” è il messaggio di Papa Francesco: una frase che, ritengo, particolarmente significativa e che trasmette bene anche lo spirito che anima il nostro Gruppo di Amici di Lourdes.
I Pellegrinaggi e le esperienze che abbiamo avuto modo di svolgere nel corso degli anni ci hanno, infatti, dato l’opportunità di sperimentare come l’impegno, la disponibilità e la generosità di ciascuno acquistino particolare importanza all’interno di un progetto comune e condiviso, permettendo di dar vita a momenti pieni di ricchezza per tutti.
Come in una grande orchestra, nella quale ogni strumento è fondamentale e legato agli altri per la buona riuscita della melodia che si sta interpretando, cerchiamo quindi di sentirci sempre di più parte di un mondo di relazioni, nel lavoro così come nella nostra vita di ogni giorno.
Sebbene chiamati a mantenere la distanza reciproca, sentiamoci vicini nei pensieri e nelle preghiere a tutte le persone a noi care e a coloro che sappiamo essere in difficoltà o nella solitudine: anche un piccolo gesto, come una telefonata o un messaggio, sarà un importante segno di amicizia e di vicinanza, per sentirci “comunità” e camminare insieme all’insegna della speranza e della fraternità.
Catechesi mese di ottobre
Carissime Amiche, Carissimi Amici di Lourdes,
iniziamo il cammino di catechesi per il nuovo anno insieme, nel quale proveremo a cogliere spunti di riflessione dalla lettura di alcuni passaggi dell’Enciclica “Fratelli Tutti”, firmata da Papa Francesco ad Assisi lo scorso 3 ottobre e dedicata alla fraternità e all’amicizia sociale.
Come già condiviso, il nostro percorso si svolgerà in modo differente rispetto al passato: il protrarsi dell’emergenza sanitaria nel nostro Paese, che, nelle ultime settimane, ha purtroppo fatto registrare una nuova crescita nei contagi, non dà la possibilità di incontrarci di persona.
Il Coronavirus, oltre alle sofferenze e alle preoccupazioni che porta in ciascuno, sta facendo sperimentare qualcosa che, fino a pochi mesi fa, sembrava impensabile: la mancanza, il bisogno e l’importanza delle relazioni reciproche.
La nostra vita di ogni giorno si è, infatti, sempre fondata su occasioni di dialogo e di condivisione all’interno del nostro gruppo, delle nostre comunità, nei luoghi di lavoro o nei momenti di convivialità: aspetti ai quali, magari, non prestavamo più attenzione perché era l’abitudine del fare le cose ma che, a causa di questa pandemia, si sono improvvisamente ridotti.
Ecco perché, in un momento così complesso, diventa ancor più significativa la frase che il Santo Padre lascia nell’introduzione alla sua Enciclica: “Nessuno può affrontare la vita in modo isolato […] C’è bisogno di una comunità che ci sostenga, che ci aiuti e nella quale ci aiutiamo a vicenda a guardare avanti”.
Si tratta di un’affermazione importante, nella quale - a pensarci bene - è anche contenuto lo spirito del nostro Gruppo: stare insieme, condividere esperienze, sostenerci e fornire aiuto a chi soffre o si trova in difficoltà sono, da sempre, gli obiettivi che ci accomunano e che cerchiamo di perseguire giorno dopo giorno.
È vero: il 2020 ha sospeso diverse opportunità di incontro e, in particolare, il nostro Pellegrinaggio a Lourdes…
Anche in questa fase così complessa, non dobbiamo, però, sentirci soli e perdere la speranza, ma provare, invece, a riscoprirci sempre più “gruppo Amici di Lourdes”, che cammina unita e si fa forza seppure nella distanza.
“I sogni si costruiscono insieme” ci ricorda il Santo Padre.
Continuiamo quindi a tenere vivi, nelle nostre menti e nei nostri cuori, i ricordi dei momenti trascorsi, i volti e le voci delle persone che abbiamo incontrato e a cui abbiamo dedicato un po’ del nostro tempo, l’intensità della preghiera alla Grotta di Massabielle!
E coltiviamo il desiderio di poterci ritrovare - non appena sarà possibile - per tornare a condividere, con rinnovato entusiasmo e dedizione, nuove esperienze di servizio, generosità, amicizia e attenzione verso gli altri, coinvolgendo nuove Amiche e nuovi Amici di Lourdes.
Catechesi mese di gennaio
Carissime Amiche, Carissimi Amici di Lourdes,
è da poco iniziato un nuovo anno e, anche in questo 2021, continuiamo nella lettura di alcuni brani dall’Enciclica «Fratelli Tutti» di Papa Francesco, cercando di trarre spunti sui quali rivolgere la nostra attenzione.
Nelle precedenti riflessioni abbiamo più volte ricordato quanto, in un momento fatto di «distanze» come quello che stiamo vivendo, diventi importante sentirci vicini alle altre persone, anche attraverso piccoli gesti e parole di sostegno e di conforto.
Il Santo Padre, nel passo dell’Enciclica che stiamo considerando, pone l’attenzione su un aspetto particolarmente importante all’interno delle relazioni che, giorno dopo giorno, siamo chiamati a costruire e a rafforzare: l’ascolto.
La realtà che viviamo è, infatti, sempre più orientata verso la velocità e questo, talvolta, influenza i rapporti che abbiamo con gli altri: siamo ormai raggiunti da così tanti messaggi che diventa difficile percepire le parole di chi ci circonda e, in particolare, comprendere le necessità di coloro che sono più bisognose di aiuto.
In passato sarà, ad esempio, capitato a tutti di scorgere conoscenti, giovani o colleghi di lavoro impegnati nel consultare il proprio telefono cellulare, inviare messaggi o rispondere ad e-mail anziché cogliere la circostanza dello stare insieme per condividere, conoscere e dialogare.
Papa Francesco ricorda, invece, che «Non bisogna perdere la capacità di ascolto» e pone davanti a ciascuno l’esempio di San Francesco di Assisi, che ha plasmato la propria vita ed il proprio operato prima di tutto prestando attenzione alle «voci» che lo hanno circondato: quella di Dio, quella dei poveri, quella dei malati e quella della natura.
Se ci pensiamo, è anche questo lo spirito che guida il nostro Gruppo e che ha alimentato i Pellegrinaggi svolti insieme a Lourdes: aprire il cuore alle parole di Maria alla Grotta di Massabielle e alle voci di altre persone, in particolare quelle delle Amiche e degli Amici che necessitano del nostro sostegno, per trasformare poi tutto in servizio concreto e generoso nei confronti del prossimo.
Come auspicato dal Santo Padre, proviamo, quindi, a far crescere ogni giorno nei nostri cuori il «seme di San Francesco» e a riscoprire in famiglia, nelle Comunità e nei luoghi di lavoro l’importanza ed il valore dell’ascolto.
Potremo così creare, a nostra volta, uno «stile di vita» ricco di attenzione e dialogo verso le altre persone, vicine e lontane, che possa contraddistinguere e testimoniare il nostro essere «Amici di Lourdes».
Catechesi mese di dicembre
Carissime Amiche, Carissimi Amici di Lourdes,
siamo giunti a dicembre, mese che ci accompagna alle Festività natalizie e apre le porte ad un nuovo anno.
Si tratta di un periodo intenso e significativo, durante il quale celebriamo la nascita di Gesù a Betlemme e dove le nostre case e le nostre città si riempiono di luci e decorazioni, a sottolineare la particolare gioia, amicizia e fraternità che contraddistinguono questi momenti.
Il 2020, come ormai sappiamo, chiama a vivere l’Avvento, il Natale e le altre ricorrenze in modo diverso: la pandemia nella quale ci troviamo farà infatti venir meno le occasioni di incontro che normalmente caratterizzano le giornate di festa.
Ritengo, quindi, significativo leggere questo brano tratto dall’Enciclica «Fratelli Tutti», nel quale il Santo Padre ci propone un lungo elenco di persone che, in un anno così difficile come quello che si sta concludendo, sono state - e continuano ad essere - testimonianza di generosità, spirito di servizio e dedizione verso il prossimo.
Donne e uomini che, con la loro vita ed il loro lavoro di ogni giorno, ci permettono di comprendere come, anche nei momenti più bui, il Signore non ci lascia soli ma «continua a seminare nell’umanità semi di bene».
Oggi ancor di più, siamo grati a coloro che non fanno mai mancare il loro contributo e sostegno, consentendoci di tenere viva la fiducia verso il futuro, con la certezza di far parte di una Comunità solidale e di una grande Famiglia.
«La speranza è audace, sa guardare oltre la comodità personale, le piccole sicurezze e compensazioni che restringono l’orizzonte, per aprirsi a grandi ideali che rendono la vita più bella e dignitosa» è il messaggio del Santo Padre.
Accogliamo, quindi, l’invito di Papa Francesco a camminare nella speranza: anche se con fatica e non senza timore, teniamole aperte le porte del nostro cuore e testimoniamola nella nostra quotidianità, certi che, insieme, riusciremo a superare le difficoltà, sentendoci ancora più uniti.
Catechesi mese di Febbraio
Carissime Amiche, Carissimi Amici di Lourdes,
il passo dell’Enciclica «Fratelli Tutti» di Papa Francesco sul quale ci soffermiamo in questa breve riflessione spinge a portare l’attenzione su una parola: il tempo.
Si tratta di un termine con il quale, molto probabilmente, abbiamo a che fare con frequenza nelle nostre giornate: in una quotidianità spesso densa di impegni sarà, ad esempio, capitato a tutti di affermare come possa «mancare il tempo» per riuscire ad effettuare tutte le attività prefissate o per dare risposta a richieste sopraggiunte.
Contemporaneamente, in questo particolare momento di pandemia nel quale, purtroppo, abbiamo sperimentato la sospensione di molte occasioni di incontro, potrà invece esserci stata la percezione di minuti e ore che «non passano più», insieme magari a sentimenti di tristezza e di solitudine.
Il Santo Padre, commentando la Parabola del Buon Samaritano, pone davanti a ciascuno due differenti esperienze.
Alla vista di un uomo sofferente e bisognoso, alcune persone molto affaccendate hanno ritenuto di «andare oltre», senza fermarsi a prestare aiuto; un’altra, invece, ha deciso di occuparsi di lui, donandogli la sua vicinanza e, soprattutto, «[…] una cosa su cui in questo mondo frettoloso lesiniamo tanto: gli ha dato il proprio tempo».
Attraverso questa riflessione, Papa Francesco invita quindi a soffermarci sul valore attribuito allo scorrere delle nostre giornate: esse pongono al centro solo noi stessi oppure, tra le tante necessità e i molteplici impegni in famiglia e sul lavoro, vi è la possibilità di un servizio o anche di un piccolo gesto di attenzione verso gli altri?
L’atteggiamento del Buon Samaritano rappresenta appieno lo spirito di un’Amica e di un Amico di Lourdes che, in mezzo a tante «sfide» poste dalla vita di ogni giorno e dalla situazione complessa che stiamo attraversando, porta sempre una particolare attenzione e sensibilità verso chi ha bisogno di un aiuto o di conforto.
«Sicuramente egli aveva i suoi programmi per usare quella giornata secondo i suoi bisogni, impegni o desideri. Ma è stato capace di mettere tutto da parte davanti a quel ferito, e senza conoscerlo lo ha considerato degno di ricevere il dono del suo tempo» continua il Pontefice.
Cogliamo, quindi, questo invito e proviamo a «fare spazio» nel nostro quotidiano alle altre persone e, in particolare, a coloro che sappiamo essere in difficoltà: anche pochi minuti dedicati all’ascolto e al dialogo potranno rappresentare un dono prezioso e una testimonianza di generosità.
Catechesi mese di Marzo
Carissime Amiche, Carissimi Amici di Lourdes,
la lettura dell’Enciclica «Fratelli Tutti» di Papa Francesco ci ha portato diverse volte a porre l’attenzione sull’importanza dei rapporti interpersonali, sulla necessità di ascoltare e comunicare, sul valore del servizio verso gli altri.
Abbiamo sottolineato quanto il momento complesso che stiamo attraversando ci abbia anche fatto sperimentare la difficoltà della solitudine e la sofferenza che le necessarie «distanze» da mantenere possano aver generato.
Sebbene l’attuale situazione richieda ancora sacrifici, credo che il brano sul quale stiamo ora riflettendo lasci a ciascuno un messaggio importante, da cui «ripartire» per costruire e rafforzare le relazioni con le persone.
«Un essere umano - ricorda il Santo Padre - è fatto in modo tale che non si realizza, non si sviluppa e non può trovare la propria pienezza “se non attraverso un dono sincero di sé”. E ugualmente non giunge a riconoscere a fondo la propria verità se non nell’incontro con gli altri».
Ritengo significativa la scelta della parola dono: essa indica qualcosa di buono, dato senza ricevere nulla in cambio. Ed anche il termine incontro risulta particolarmente interessante, implicando un’azione e la volontà di raggiungere qualcuno.
È proprio questo il senso che siamo chiamati ad attribuire alle nostre vite: incontrare gli altri donando qualcosa di noi, in modo sincero, per ciò che possiamo o sappiamo fare, con una particolare attenzione a chi si trova nel bisogno.
«[…] nessuno può sperimentare il valore della vita senza volti concreti da amare» sottolinea Papa Francesco, indicando come «legame, comunione, fratellanza» siano valori che ci permettano di dare un significato vero alla nostra esistenza.
Mi piace, ancora una volta, ricordare il clima di «Gruppo» che abbiamo più volte vissuto in passato nelle nostre esperienze a Lourdes così come negli altri momenti trascorsi insieme: occasioni di dono gratuito nel servizio e disponibilità, che hanno arricchito ciascuno di amicizia e fraternità.
Ma anche oggi, pur non potendoci ancora ritrovare di persona, abbiamo l’opportunità di non far mancare la nostra presenza, grazie ai tanti mezzi disponibili per rimanere ugualmente in contatto.
«Non c’è vita dove si ha la pretesa di appartenere solo a sé stessi e di vivere come isole» ricorda il Santo Padre: continuiamo, quindi, a costruire relazioni vere, legami duraturi e occasioni di aiuto, nella speranza che, dalle difficoltà, possa rifiorire una nuova primavera di gioia e di vita piena.
Catechesi mese di Aprile
Carissime Amiche, carissimi Amici di Lourdes,
nel brano tratto dall’Enciclica “Fratelli Tutti” che stiamo leggendo, Papa Francesco mette in risalto un valore particolarmente importante per il nostro Gruppo: la solidarietà.
Per tutti noi, infatti, questa parola è in primo luogo legata al servizio che svolgiamo verso le persone bisognose di un aiuto o di un supporto, in special modo durante le esperienze di pellegrinaggio che abbiamo compiuto negli anni e che, ci auguriamo, di poter presto riprendere.
Il Santo Padre, nel suo commento, ricorda come questa «virtù morale e atteggiamento sociale» nasca e sia legata alla quotidianità della nostra vita e delle realtà che frequentiamo, prima su tutte la famiglia.
Essa, infatti, costituisce «il primo luogo in cui si vivono e si trasmettono i valori dell’amore e della fraternità, della convivenza e della condivisione, dell’attenzione e della cura dell’altro».
Alla famiglia si uniscono, poi, altre occasioni importanti, quali la scuola e i centri di aggregazione, nei quali tanti formatori «hanno l’impegnativo compito di educare i bambini e i giovani», senza dimenticare il ruolo di rilievo ricoperto oggi dai mezzi di comunicazione sociale, «specialmente nelle società contemporanee, in cui l’accesso a strumenti di informazione e di comunicazione è sempre più diffuso».
Più volte, negli spunti di riflessione, abbiamo riconosciuto come questo lungo periodo di pandemia abbia cambiato le nostre vite, limitando le opportunità di incontro e interessando inevitabilmente anche le occasioni dedicate ad opere di servizio verso gli altri.
Proviamo quindi a soffermarci ancora una volta sull’importanza che attribuiamo alle relazioni e all’aiuto reciproco, iniziando proprio dalle nostre case e con le nostre famiglie.
Con l’obiettivo di “ripartire”, quando ve ne sarà la possibilità, con rinnovato entusiasmo e spirito di collaborazione, riscoprendo il valore della condivisione e l’importanza dei piccoli gesti che possiamo rivolgere ogni giorno verso chi ci circonda, per dare il nostro contributo verso un futuro migliore.