Corpus Domini - Nuovo Progetto 1

Amici di Lourdes
Cernusco sul Naviglio
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Pubblichiamo in occasione della solennità del Corpus Domini una breve rifflessione scritta da Fra Salvino Zanon sacerdote e fatebenefratello.

La solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo è gioiosa occasione per «risvegliare la fede affinchè ricevendo il Corpo e Sangue di Cristo si possa sperimentare sempre più profondamente il suo amore». (Papa Francesco)
la domenica del Corpus Domini ci ricorda che «l'Eucarestia, mistero di amore , è fonte di grazia e luce che illumina i sentieri della vita, sostegno tra le dificolta, sublime conforto nella sofferenza di ogni giorno». (Papa Francesco)


«Vada a dire ai sacerdoti che si costruisca qui una cappella e che ci si venga in processione» fu la chiara e importante missione che la bianca Signora affidò a Bernadette, apparendole il 2 marzo 1858 a Lourdes. Ella, obbediente, ma anche un po’ timorosa (conoscendo la severità e il carattere burbero del parroco Peyramale), compie appieno il suo mandato e, quando lascerà la canonica, confiderà soddisfatta: «Sono molto felice, ho fatto la mia commissione».
 
Nel vivere e celebrare la solennità del Corpus Domini, ricorrenza molto cara al popolo cristiano, nella quale manifestiamo anche pubblicamente all’esterno delle chiese, la nostra fede nella presenza reale di Gesù, vogliamoriflettere brevemente sulle “conseguenze” della richiesta della Vergine.
 
Maria pone sempre al centro il suo Figlio e per questo chiede prima che venga costruita una cappella, perché vi si possa celebrare e conservare l’Eucaristia, e poi che si vada in processione, perché con il Figlio si onori anche la Madre.
 
L’appello è rivolto ai sacerdoti, perché questi rappresentano e ripresentano il suo Figlio, Lui li ha voluti per continuare il suo servizio di amore e di misericordia, un servizio unico e particolare che il papa emerito Benedetto XVI riassume, in modo efficace e adeguato, con queste parole: «Il sacerdote fa qualcosa che nessun essere umano può fare da sé: pronuncia in nome di Cristo la parola dell’assoluzione dai nostri peccati e cambia così, a partire da Dio, la situazione della nostra vita. Pronuncia sulle offerte del pane e del vino le parole di ringraziamento di Cristo che sono parole di transustanziazione – parole che rendono presente Lui stesso, il Risorto, il suo Corpo e suo Sangue. Il sacerdozio è quindi non semplicemente “ufficio”, ma sacramento: Dio si serve di un povero uomo al fine di essere, attraverso lui, presente per gli uomini e di agire in loro favore» (11 giugno 2010).
 
È grazie, quindi, al ministero dei sacerdoti che l’Eucaristia, la reale presenza di Gesù, può essere rinnovata ogni giorno, per essere adorata, per essere alimento dei credenti e diventare sostegno e aiuto, vigore e forza nel pellegrinaggio terreno. Sono molti gli inni liturgici che nel corso dei secoli hanno cantato le meraviglie dell’Eucaristia, i suoi benefici e la sua importanza; sarebbe opportuno, nel giorno della solennità del Corpus Domini, riprendere una di queste famose composizioni, leggerla e meditarla, per sempre meglio adorare e approfondire questo Mistero.
 
È, inoltre, lodevole che in sempre più parrocchie e comunità religiose si sia fortemente implementata l’adorazione eucaristica prolungata, e questo accade anche a Lourdes, dove, si può affermare, Gesù e Maria, il Figlio e la Madre, sono intimamente uniti e presenti per il bene, soprattutto spirituale, ma spesso anche fisico, delle molte persone che vi si recano, colme di fede e di speranza.
 
In questa solennità eucaristica, perciò, siamo invitati ad adorare con maggior fervore il Corpo del Signore, affidando sempre a Lui persone, situazioni, intenzioni, eventi, per trovare luce e sapienza nel viverle, nell’affrontarle, per avere esiti di bene. Ad adorare come Maria, nel silenzio, nel completo abbandono alla sua volontà, nel sentirsi discepoli fedeli. Ma diventa pure occasione per pregare per i sacerdoti, perché siano persone piamente e pienamente eucaristiche, ossia siano dono agli altri con la loro vita e la loro parola, il loro ministero e il loro consiglio, per portare a Gesù, anche per mezzo di Maria, tanti fratelli e sorelle soprattutto in questo momento della storia, disorientati, sfiduciati, stanchi, preoccupati, delusi, e per far riscoprire l’importanza e l’efficacia dei Sacramenti, in particolare la Riconciliazione e l’Eucaristia, veri strumenti per una sincera conversione e una esistenzasempre più conforme alla vita Gesù.
 
Sicuramente in questi ultimi anni è mancato a molti l’andare a Lourdes in processione, come pellegrini zelanti e devoti; ma l’Eucaristia è sempre con noi, nelle nostre chiese parrocchiali, nei numerosi santuari, spesso vicini alle nostre città, nelle chiese e nelle cappelle delle diverse comunità, per cui l’Eucaristia è certezza di presenza e di costante accompagnamento lungo il pellegrinaggio terreno.
 
Concludo con una affermazione del santo papa Polo VI, chiaro invito per tutti, in particolare per chi soffre, ad accostarsi all’Eucaristia, sia per riceverla che per adorarla, nella certezza che non mancheranno i suoi benèfici effetti: «Il dolore è, di per sé, isolante; e ciò fa paura, e accresce la pena fisica. Ebbene, per chi crede nell’Eucaristia, per chi ha la fortuna di riceverla, questa tremenda solitudine interiore non c’è più. Egli, Gesù, è con chi soffre. Egli conosce il dolore. Egli lo consola. Egli lo condivide. Egli è medico interiore. Egli è l’amico del cuore. Egli ascolta i gemiti dell’anima. Egli parla in fondo allo spirito». (10 giugno 1971)
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